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Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero»
Matteo 11, 28-30.
 

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Briciole di luce 08/2024

                                                               FUOCO
                                                                             (Cfr. Luca 12,49-53)

 
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Fuoco e divisione sono venuto a portare. Vangelo drammatico. E bellissimo. Scritto sotto il fuoco della prima violenta persecuzione contro i cristiani, quando i discepoli di Gesù si trovano di colpo scomunicati dall'istituzione giudaica e, come tali, passibili di prigione e morte. Un colpo terribile per le prime comunità di Palestina, dove erano tutti ebrei, dove le famiglie cominciano a spaccarsi attorno allo scandalo della croce di Cristo.

Sono venuto a gettare Dio, il volto vero di Dio sulla terra. 
Pensate che io sia venuto a portare la pace? No, vi dico, ma divisione.
“Credere è entrare in conflitto” (David Maria Turoldo).
La promessa messianica di pace verrà come lotta e conquista, terreno di conflitto, sarà scritta infatti con l'alfabeto delle ferite inciso su di una carne innocente, un tenero agnello crocifisso.

Gesù per primo è stato con tutta la sua vita segno di contraddizione, “per la caduta e la risurrezione di molti” (Luca 2,34).
La sua predicazione non metteva in pace la coscienza di nessuno, la scuoteva dalle false paci apparenti, frantumate da un modo più vero di intendere la vita.

La scelta di chi perdona, di chi non si attacca al denaro, di chi non vuole dominare ma servire, di chi non vuole vendicarsi, di chi apre le braccia e la casa, diventa inevitabilmente, divisione, guerra, urto con chi pensa a vendicarsi, a salire e dominare, con chi pensa che vita vera sia solo quella di colui che vince.

Come Gesù, così anche noi siamo inviati a usare la nostra intelligenza non per venerare il tepore della cenere, ma per custodire il bruciore del fuoco (Gustav Mahler), siamo una manciata, un pugno di calore e di luce gettati in faccia alla terra, non per abbagliare, ma per illuminare e riscaldare quella porzione di mondo che è affidata alle nostre cure.

(Liberamente tratto da Ermes Ronchi, Avvenire, 11 agosto 2022).

  
  

                                        


Lacordaire provvidenza

Quello che so per domani e' che la Provvidenza sorgera' prima del sole.
(Henri Lacordaire)