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Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero»
Matteo 11, 28-30.
 

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Briciole di luce 01/2023

                                               Tempo favorevole

 

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«Ecco ora il momento favorevole,
ecco ora il giorno della salvezza!» (2 Cor 6,2)

La Quaresima è il tempo favorevole per ritornare all’essenziale, per ravvivare il fuoco dello Spirito Santo che abita nascosto tra le ceneri della nostra fragile umanità. Ritornare all’essenziale, che è il Signore.

Il rito delle ceneri ci ha rivolto due inviti: 

  • ritornare alla verità di noi stessi
  • ritornare a Dio e ai fratelli.

Ritornare alla verità di noi stessi: solo il Signore è Dio e noi siamo opera delle sue mani. Questa è la nostra verità. Noi abbiamo la vita, Lui è la vita. Noi veniamo dalla terra e abbiamo bisogno del Cielo, di Lui.

Questo è il tempo favorevole per convertirci, ossia per cambiare sguardo anzitutto su noi stessi, per guardarci dentro. La Quaresima è un tempo di verità.

E poi ritornare a Dio e ai fratelli. Scopriamo di esistere solo grazie alle relazioni: quella originaria con il Signore e quelle vitali con gli altri. La nostra vita è anzitutto una relazione: l’abbiamo ricevuta da Dio e dai nostri genitori, e sempre possiamo rinnovarla e rigenerarla grazie al Signore e a coloro che Egli ci mette accanto.

La Quaresima è il tempo favorevole per ravvivare le nostre relazioni con Dio e con gli altri: per aprirci nel silenzio alla preghiera, per spezzare le catene dell’individualismo e dell’isolamento e riscoprire, attraverso l’incontro e l’ascolto, chi ci cammina accanto ogni giorno, e reimparare ad amarlo come fratello o sorella.

(Liberamente tratto dall’Omelia di Papa Francesco del Mercoledì delle Ceneri, 23 febbraio 2023)

Papa Francesco

Pensiamo al tramonto di tanti fratelli e sorelle che ci hanno preceduto, pensiamo al nostro tramonto, quando verrà. E pensiamo al nostro cuore e domandiamoci: “Dove è ancorato il mio cuore?”. Se non fosse ancorato bene, ancoriamolo là, in quella riva, sapendo che la speranza non delude perché il Signore Gesù non delude.
(Papa Francesco, Ognissanti 2013)