Si sale ogni giorno sul palcoscenico della vita, oltre il sipario. E si nasconde la propria verità dietro una maschera, e un'altra e un'altra ancora. Di affanno in affanno, la recita continua e non ha fine: cambia solo la maschera quando cambia la parte da recitare. Forse è meglio così. Meglio celare abissi di dolore dietro una maschera che ride, per la gioia degli spettatori: che importa se nasconde lacrime di sangue?
Poi giunge pietosa la notte: gioia e dolor nel buio manto inghiotte, cala impassibile il sipario su le vicende umane. E nel silenzio tutto sembra più vero.
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Anche il cuore ha le sue maschere; mistero che non so decifrare. Tu Signore lo raggiungi per strade a me sconosciute. Nessuna maschera può nasconderlo ai tuoi occhi; lo leggi con occhi d'amore e di perdono, e a poco a poco lo sveli anche a me. Con una fitta al cuore affondo nel mare della tua misericordia. Bisogna scavare e scavare: sotto, ancora più sotto troverò la pace.
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