FEDE E ANNUNCIO
Benedetto XVI, nel Messaggio per la Giornata missionaria Mondiale del 2012, non si occupa soltanto dei tradizionali Paesi di missione, ma si occupa direttamente della nostra società secolarizzata riconosciuta ormai come «terra di missione».
«Gli orizzonti immensi della missione ecclesiale, la complessità della situazione presente chiedono oggi modalità rinnovate per poter comunicare efficacemente la Parola di Dio. Questo esige, anzitutto, una rinnovata adesione di fede personale e comunitaria al Vangelo di Gesù Cristo [...].
Uno degli ostacoli allo slancio dell'evangelizzazione, infatti, è la crisi di fede, non solo del mondo occidentale, ma di gran parte dell'umanità, che pure ha fame e sete di Dio e deve essere invitata e condotta al pane di vita e all'acqua viva. (...) Occorre rinnovare l'entusiasmo di comunicare la fede per promuovere una nuova evangelizzazione delle comunità e dei Paesi di antica tradizione cristiana, che stanno perdendo il riferimento a Dio, in modo da riscoprire la gioia del credere.
La preoccupazione di evangelizzare non deve mai rimanere ai margini dell'attività ecclesiale e della vita personale del cristiano, ma caratterizzarla fortemente, nella consapevolezza di essere destinatari e, al tempo stesso, missionari del Vangelo. Il punto centrale dell'annuncio rimane sempre lo stesso: [...] il 'Kerigma' dell'amore di Dio assoluto e totale per ogni uomo ed ogni donna, culminato nell'invio del Figlio eterno e unigenito, il Signore Gesù, il quale non disdegnò di assumere la povertà della nostra natura umana, amandola e riscattandola, per mezzo dell'offerta di sé sulla croce".
[...] La fede è un dono che ci è dato perché sia condiviso. (...) È il dono più importante che ci è stato fatto nella nostra esistenza e che non possiamo tenere per noi stessi».