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Io sono la vite, voi i tralci.
Chi rimane in me, e io in lui,
porta molto frutto,
perché senza di me
non potete far nulla
(Giovanni 15,5)

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Vangelo di Marco 7

La tradizione

E si radunano presso di lui i farisei e alcuni grammatici, essendo venuti da Gerusalemme,

  1. e, avendo visto alcuni dei suoi discepoli che, con mani impure, cioè non lavate, mangiano i pani.
  2. - I farisei, infatti, e tutti i Giudei non mangiano se non si lavano accuratamente le mani, facendo propria la tradizione degli antichi,
  3. e, (tornando) dalla piazza, non mangiano se non s’immergono, e (ci) sono molte altre cose che imparano a fare proprie: immersioni di calici e di coppe e di vasi di rame.
  4. E i Farisei e i grammatici gli domandavano: «Perché i tuoi discepoli non camminano secondo la tradizione degli antichi, ma mangiano il pane con mani impure?».
  5. Allora, egli disse loro: «Bene profetizzò Isaia intorno a voi simulatori, come è stato scritto:

Questo popolo mi onora con le labbra,

ma il loro cuore (quanto) lontano sta lontano da me;

  1. 7.Ora invano mi rendono onore,

Insegnando insegnamenti di comandamenti di uomini.

  1. Avendo lasciato perdere il comandamento di Dio, fate propria la tradizione degli antichi».
  2. E diceva loro: «Trasgredite bene il comandamento di Dio, per costituire la vostra tradizione.
  3. Mosè infatti disse: Onora tuo padre e tua madre, e chi parla male di padre e madre termini con la morte.
  4. Ora voi dite: Se un uomo dice al padre o alla madre: Corbàn, cioè: (Sia) offerta, ciò che riceveresti da me (come) aiuto,
  5. non gli lasciate fare più nessuna cosa per il padre e la madre,
  6. annullando la parola di Dio con la vostra tradizione che avete tramandato. E di tali cose simili (ne) fate molte.

 

Il cuore dell’uomo

  1. E avendo chiamato di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e intendete:
  2. nessuna cosa che è fuori dell’uomo, entrando quella cosa in lui, può profanarlo; ma le cose che escono dall’uomo sono quelle che profanano l’uomo.
  3. (Chi ha orecchi per udire oda).
  4. E quando entrò in casa (sfuggendo) alla folla, i suoi discepoli gli domandavano della similitudine.
  5. E dice loro: «Così anche voi siete ottusi? Non capite che ogni cosa che dal di fuori entra nell’uomo non può profanarlo,
  6. poiché non entra nel suo cuore ma nello stomaco, ed esce nel secesso?». Dichiarava (così) puri tutti i cibi.
  7. Poi diceva loro: «Quel che esce dall’uomo, quello profana l’uomo.
  8. Dal di dentro, infatti, dal cuore degli uomini escono considerazioni meschine, prostituzioni, furti, uccisioni,
  9. adulteri, avidità, perversità, inganno, insolenza, occhio maligno, parola irriverente, tracotanza, stoltezza.
  10. Tutte queste cose malvagie escono dal di dentro e profanano l’uomo.

 

La donna sirofenicia
24 Ora essendo partito di là, andò verso i confini di Tiro. Ed essendo entrato in una casa desiderava che nessuno sapesse, e non poté rimanere nascosto;

25 ma subito una donna la cui figlioletta aveva uno spirito impuro, avendo udito di lui ed essendo venuta, cadde supplichevolmente dinanzi ai suoi piedi.

26 Ora la donna era ellenica, di origine sirofenicia; e lo pregava affinché scacciasse il sovrumano da sua figlia.

27 E (Gesù) le diceva: «Lascia che prima siano sazi i figlioli, infatti non è buona cosa prendere il pane dei figlioli e gettare ai cagnolini».

28 Ma quella rispose e gli dice: «Signore, anche i cagnolini, sotto la tavola, mangiano delle molliche dei fanciulli».

29 E le disse: «Per questa parola va’, il sovrumano è uscito da tua figlia».

30 Ed essendosene andata verso la sua casa, trovò la fanciulla gettata sul letto, e il sovrumano (se ne) era uscito.

 

Il non udente

31 E di nuovo, essendo uscito dai confini di Tiro, venne attraverso Sidone verso il mare di Galilea, nel mezzo dei confini della Decapoli.

32 E gli portano un sordo, che parla stentatamente, e lo esortano affinché gli imponga la mano.

33 E allontanatolo dalla folla, in disparte, mise le sue dita nelle sue orecchie e avendo sputato colpì la sua lingua,

34 e, avendo sollevato gli occhi verso il cielo, sospirò, e gli dice: «Effathà, cioè Apriti».

35 E subito si aprirono le sue orecchie, e fu sciolto il legame della sua lingua, e parlava correttamente.

36 E ordinò loro affinché (non) dicessero a nessuno; ma più ordinava loro, ancor più essi divulgavano.

37 Ed erano oltremodo sbalorditi, dicendo: «Ha fatto ogni cosa bene; fa udire i sordi e parlare i muti.

N.B. La traduzione si ferma a questo punto