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Io sono la vite, voi i tralci.
Chi rimane in me, e io in lui,
porta molto frutto,
perché senza di me
non potete far nulla
(Giovanni 15,5)

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Papa Francesco e l'esegesi biblica

Abbiamo tratto alcuni punti che riteniamo salienti dal discorso che papa Francesco ha rivolto all'Associazione Biblica Italiana il 12 settembre 2014.

"Dobbiamo essere grati per le aperture che, come frutto di una lunga fatica di ricerca, ci ha offerto il Concilio, come pure per l’abbondanza e la facilità di accesso alla Sacra Scrittura. Il cristiano ne ha bisogno oggi più che mai, sollecitato com’è da contrastanti provocazioni culturali. La fede, per rispondere, per non essere soffocata, dev’essere nutrita costantemente dalla Parola di Dio.

Questo incontro mi offre l’opportunità di ribadire, in continuità con il Magistero della Chiesa, l’importanza dell’esegesi biblica per il Popolo di Dio. Possiamo ricordare quanto affermato dalla Pontificia Commissione Biblica: «L’esegesi biblica – cito – adempie, nella Chiesa e nel mondo, un compito indispensabile. Voler fare a meno di essa per comprendere la Bibbia sarebbe un’illusione e dimostrerebbe una mancanza di rispetto per la Scrittura ispirata […] Per parlare agli uomini e alle donne, fin dal tempo dell’Antico Testamento, Dio ha sfruttato tutte le possibilità del linguaggio umano, ma nello stesso tempo ha dovuto sottomettere la sua Parola a tutti i condizionamenti di questo linguaggio. Il vero rispetto per la Scrittura ispirata esige che si compiano tutti gli sforzi necessari perché si possa cogliere bene il suo significato. Certo, non è possibile che ogni cristiano faccia personalmente le ricerche di ogni tipo che consentano di meglio comprendere i testi biblici. Questo compito è affidato agli esegeti, responsabili, in questo settore, del bene di tutti» (L’interpretazione della Bibbia nella Chiesa, 15 aprile 1993, Conclusione).

Il Papa cita poi san Giovanni Paolo II: 

«Per arrivare ad un’interpretazione pienamente valida delle parole ispirate dallo Spirito Santo, dobbiamo noi stessi essere guidati dallo Spirito Santo, per questo bisogna pregare, pregare molto, chiedere nella preghiera la luce interiore dello Spirito e accogliere docilmente questa luce, chiedere l’amore, che solo rende capaci di comprendere il linguaggio di Dio, che è amore (1 Gv 4,8.16)» (Oss. Romano, 25 aprile 1993, p. 9).

Il modello è la Vergine Maria, della quale san Luca ci riferisce che meditava nel suo cuore le parole e gli avvenimenti che riguardavano il suo Figlio Gesù (cfr 2,19). La Madonna ci insegna ad accogliere pienamente la Parola di Dio, non solo attraverso la ricerca intellettuale, ma in tutta la nostra vita.

 (tratto dal sito Vatican.va).

Facciamo nostro questo tesoro!!