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Io sono la vite, voi i tralci.
Chi rimane in me, e io in lui,
porta molto frutto,
perché senza di me
non potete far nulla
(Giovanni 15,5)

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  Al mattino si alzò quando ancora era buio …, si ritirò in un luogo deserto e là pregava

La preghiera unisce l’anima a Dio. Anche se la nostra anima è sempre simile a Dio per natura, in quanto ripristinata per la grazia, di fatto è spesso dissimile a causa del peccato.Allora la preghiera mostra che l’anima vuole ciò che vuole Dio ; ridà forza alla coscienza ; rende capaci di ricevere la grazia. 

giuliana norwich

Dio ci insegna a pregare con sicura fiducia che riceveremo ciò per cui preghiamo; poiché ci guarda con amore e vuole assimilarci alla sua volontà e alla sua azione benefattrice. Ci spinge dunque a pregare per ciò che gli piace fare…; sembra dirci: “Cosa piacermi di più che essere pregato con fervore, sapienza ed insistenza a compiere i miei disegni?” Con la preghiera l’anima si mette all’unisono con Dio.    

Quando per sua grazia e benevolenza nostro Signore si rivela alla nostra anima, allora otteniamo quanto desideriamo. In quel momento non sappiamo più cosa altro chiedere. Ogni nostro desiderio, ogni sentimento è completamente assorbito nel contemplarlo. Si tratta di una preghiera profonda, impossibile da spiegare, mi sembra. Il solo oggetto della nostra preghiera è essere unito, con la visione e la contemplazione, a colui che preghiamo, con una gioia stupenda e un rispettoso timore, in una così grande dolcezza e delizia che non possiamo pregare in quei momenti che come lui ci guida. Lo so, a causa della nostra debolezza e della nostra incapacità. (Giuliana di Norwich (tra 1342-1430 cc), reclusa inglese, Rivelazioni dell’amore divino, cap. 43)