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Io sono la vite, voi i tralci.
Chi rimane in me, e io in lui,
porta molto frutto,
perché senza di me
non potete far nulla
(Giovanni 15,5)

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Matta el Meskin

Lo Spirito è invincibile (Matta El Meskin)

Quella che segue è un’intervista accordata da padre Matta el Meskin, padre spirituale del monastero di San Macario, a un gruppo di superiori di monasteri benedettini africani il 12 Maggio 1994

 

Un metodo prezioso di lectio divina proposto da padre Matta el Meskin

... Parlando davanti a voi parlo davanti a Dio. Credo profondamente alla parola di san Pietro: “Noi siamo stati rigenerati non da un seme umano, deperibile, ma da un seme incorruttibile, la Parola di Dio che rimane in eterno” (cfr. 1Pt 1,23). Io sono nato dalla Parola di Dio.

La Parola di Dio è stata ispirata e scritta dallo Spirito Santo. Chiunque legga la Parola di Dio nella fedeltà e con un cuore aperto entra immediatamente in contatto con lo Spirito Santo.

La nascita corporale avviene una volta sola, ma la nascita spirituale si dispiega attraverso il tempo e si realizza in numerose tappe successive, fino all’eternità. Ogni volta che leggiamo il Vangelo, siamo rigenerati. La lettura della Parola ispirata può consistere in una semplice recitazione, o in un semplice imparare a memoria, o in uno sforzo di comprensione… Ma c’è una maniera di leggere del tutto differente: è la lettura fatta con il desiderio di rinascere. È di quest’ultimo tipo di lettura che voglio parlare, quello di cui ho fatto esperienza. È là il messaggio che vorrei trasmettervi, ed è per questo che il Signore vi ha condotti fin qui.

Io leggo il versetto una, due, tre volte, con un cuore aperto, finché non sento di essere penetrato in qualcosa. Leggo di nuovo, molto lentamente, e allora penetro nel vero senso spirituale del versetto. È nel momento in cui l’anima umana realizza il suo incontro con il senso spirituale del versetto che si realizza la rinascita. Versetto dopo versetto, capitolo dopo capitolo, giorno dopo giorno, il senso è completato dai nuovi significati che si succedono, e la vita nuova germoglia.

Il Vangelo (la Scrittura) è infatti la sola porta che fin d’ora ci è aperta per penetrare nella vita eterna; per questo Cristo ha detto: “Il regno di Dio è dentro di voi” (Lc 17,21). Noi ci apriamo al regno di Dio attraverso la Parola. Senza il Vangelo, è impossibile di aprirsi alla vita eterna e a Dio stesso.

Ricordatevi la parola di san Pietro: “Noi rinasciamo grazie alla Parola di Dio”. Si tratta, qui, di un rinnovamento non a partire dai carismi ma dalla Parola stessa che si rivolge a me personalmente e che io ascolto. Torniamo così a ciò di cui abbiamo parlato all’inizio di questo colloquio. Il mio augurio profondo per voi è che accordiate al Vangelo e alla Scrittura un tempo prezioso, consacrato, avendo l’intima convinzione che entrerete in comunione diretta con lo Spirito Santo attraverso la Parola.

Cominciamo a leggere il Vangelo con calma, lentamente, elevando il nostro cuore grazie alla preghiera finché lo Spirito Santo darà alla Parola il senso spirituale che lui stesso desidera darle, e non quello che noi vogliamo darle. È possibile infatti che due persone leggano indipendentemente lo stesso Vangelo e che lo Spirito Santo dia all’uno un grande zelo nell’apostolato e all’altro l’aspirazione a restare solo in preghiera per essere riempito di Spirito Santo. Così dunque leggiamo il Vangelo per sapere ciò che Dio vuole da noi. Permettetemi ora di fare una critica: molto spesso leggiamo il Vangelo per preparare un’omelia o in vista dell’apostolato. Questo non corrisponde alla verità. Il Signore stesso ci ha sollecitato a non preoccuparci di ciò che diremo: “Lo Spirito di vostro Padre parlerà attraverso la vostra bocca” (cfr. Mc 13,11). Così anch’io ora vi parlo spinto dallo Spirito.

Nel momento stesso in cui ci abbandoniamo alla Parola di Dio perché lo Spirito ci indichi ciò che dobbiamo fare, lo Spirito ci dà una forza straordinaria e si prende personalmente la responsabilità di indicarci ciò che dobbiamo fare, e se ci sbagliamo, lo Spirito ci mostra immediatamente come correggerci. Quando è lo Spirito a precederci in ogni parola che diciamo, allora non sentiamo più di essere stanchi, anche se passiamo lunghe ore nell’apostolato, perché Colui che ha ispirato l’azione, lui stesso dà la forza di realizzare ciò che ha ispirato e lui stesso vigila affinché la Parola sia trasmessa e ricevuta. Ecco ciò che è capitale nell’apostolato. Siete d’accordo? Pensate che sia praticabile?

Essere aperti alle missioni assegnate dallo Spirito

Lo Spirito è invincibile

Lo Spirito lavora anche quando è “sotto pressione”. Anche quando è sotto la pressione di un superiore, lo Spirito ha la capacità di sgorgare come una sorgente e di zampillare. Lo Spirito è invincibile. Quando l’umiltà di Cristo l’ha costretto a scendere nella tomba, lo Spirito ha saputo farlo rialzare da lì.

Sul digiuno

L’uomo spirituale non è mai a corto di nuove forme di digiuno, anche se deve partecipare a tre pasti! Può facilmente astenersi da un bel po’ di cose: sarà addirittura più ascetico perché l’appetito è sollecitato alla vista del cibo! Digiunare non significa solo non mangiare, ma fare violenza al proprio corpo. E questo possiamo farlo in un bel po’ di modi!

Bulletin de l’A.I.M (Aide inter-monastères) pour l’aide et le dialogue, n. 57, 1994, pp. 52-56.
(cfr. www.natidallospirito.com - spiritualità ortodossa)