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Briciole di luce 03/2024

                                           Come gli uccelli del cielo

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Per tre volte Gesù ripete il suo invito pressante: non preoccupatevi! Non lasciatevi rubare la serenità e salvate la capacità di godere delle cose belle che ogni giorno il Padre mette sulla vostra strada. Guardate gli uccelli del cielo, osservate i gigli del campo.
Gesù osserva la vita e nascono parabole. Osserva la vita e questa gli parla di fiducia: in Dio, prima di tutto, perché Lui non abbandona e ha un sogno da consegnarti.
Non mettere la sicurezza nel tuo conto in banca.

Non essere in ansia, perché Dio non si dimentica: «Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se costoro si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai» (Isaia 49,15).

Gesù sceglie gli uccelli, esseri liberi, quasi senza peso, senza gravità, che sono una nota di canto e di libertà nell'azzurro. Lasciatevi attirare come loro dal cielo, volate alto e vivete affidàti. Non preoccupatevi, il Padre sa. 

Ma come faccio a dirlo a chi non trova lavoro, non riesce ad arrivare a fine mese, non vede futuro per i figli?
«Se uno è senza vestiti e cibo quotidiano e tu gli dici, va in pace, non preoccuparti, riscaldati e saziati, ma non gli dai il necessario per il corpo, a che cosa ti serve la tua fede?» (Giacomo 2,16). Dio ha bisogno delle mie mani per essere Provvidenza nel mondo. Sono io, siamo noi, i suoi amici, il mezzo con cui Dio interviene nella storia. Io mi occupo di qualcuno e Lui, che veste di bellezza i fiori del campo, si occuperà di me.

Cercate prima di tutto il Regno. Cerca prima di tutto le cose di Dio, cerca solidarietà, generosità, fiducia; fìdati e troverai ciò che fa volare, ciò che fa fiorire!

(liberamente tratto da Ermes Ronchi, qumran2.net/parole nuove).