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Io sono la vite, voi i tralci.
Chi rimane in me, e io in lui,
porta molto frutto,
perché senza di me
non potete far nulla
(Giovanni 15,5)

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 6. Introduzione alla Lectio divina: Il criterio della comunione
(sintesi liberamente tratta da: Innocenzo Gargano, Introduccion a la "Lectio Divina", ediciones paulinas,
Scribd, traduzione a nostra cura)

E’ un terzo elemento introduttivo alla Lectio. Abbiamo detto che l’unità dei due Testamenti è data dall’unico Spirito che ha ispirato le Sacre Scritture, e abbiamo anche affermato che il criterio del discernimento per comprendere la presenza dello Spirito è il confronto con il mistero pasquale di Gesù. Dando uno sguardo orizzontale troviamo un ulteriore criterio di discernimento da tenere a mente: il criterio della comunione.
Il cristiano è consapevole che la Scrittura è data dalla comunità, è un tesoro che viene messo nelle nostre mani in modo vivente da una comunità vivente. Il libro delle Sacre Scritture non è una scoperta individualistica. Può capitare che qualcuno vi giunga per conto proprio, ma questa stessa
scoperta lo porta inevitabilmente a una comunità che fa di questo libro il punto di riferimento vitale. L’incontro individualistico non è sufficiente […] Per poter giungere a una profonda comprensione delle Scritture è necessaria la comunione con la chiesa. […]. Le comunità chiuse non possiedono la Sacra Scrittura. La possiedono solo quelle che si lasciano pervadere dallo Spirito Santo.
La Sacra Scrittura è un tesoro nascosto nel campo della Chiesa. Quando hai percepito l'importanza di questo prezioso tesoro, hai il coraggio di vendere tutto per acquisire il campo. Vendi tutto per far parte di questa Chiesa che è il campo in cui è sepolto il tesoro. […]. 

                    
     7. Introduzione alla lectio divina: Il criterio della conversione continua

Giuseppe Maria 2

C’è chi ha fame e chi ha sete di Dio. E chi non ha fame e non ha sete soffre terribilmente perché non ha capito neppure che ha fame e sete di Dio.
(P. Giuseppe Maria)