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Io sono la vite, voi i tralci.
Chi rimane in me, e io in lui,
porta molto frutto,
perché senza di me
non potete far nulla
(Giovanni 15,5)

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Vangelo di Marco 4

Il seminatore

1 E cominciò di nuovo a insegnare lungo il mare. E (subito) si raccoglie presso di lui (una) numerosissima folla, tanto che, (egli) essendo salito in barca, stava seduto (trovandosi) nel mare, e tutta la folla era presso il mare sulla terra.

2 E insegnava loro in similitudini molte cose, e diceva loro nel suo insegnamento:

3 «Ascoltate! Ecco, uscì il seminatore a seminare.

4 E, nel seminare, avvenne (che) una parte cadde lungo la strada, e vennero gli uccelli e la mangiarono.

5 E altro (seme) cadde sul pietroso dove non aveva molta terra, e subito venne fuori per non avere profondità di terra;

6 e, quando si sollevò il sole, fu arso e inaridì per non avere radice.

7 E altro (seme) cadde nelle spine, e le spine vennero su e lo soffocarono, e non diede frutto.

8 E altri (semi) caddero nella terra, la buona, e davano frutto venendo su e crescendo, e portarono uno trenta, e uno sessanta, e uno cento».

9 E diceva: «Chi ha orecchi per udire oda!».

 

«A voi è stato dato»

10 E quando fu solo, quelli intorno a lui, insieme con i dodici, gli domandavano sulle similitudini.

11 E diceva loro: «A voi è stato dato il proposito1 del Regno di Dio; ora per quelli che sono fuori tutte le cose avvengono in similitudini, affinché:

12 guardando, guardino e non vedano,

e udendo odano e non intendano,

perché mai si rivolgano indietro e loro siano prosciolti».

 

La spiegazione del “seminatore”

13 E dice loro: «Non sapete questa similitudine? E come conoscerete tutte le similitudini?

14 Il seminatore semina la parola.2

15 Questi sono quelli lungo la strada, dove è seminata la parola, e quando odono, subito viene l’Avversario e porta via la parola che in essi è stata seminata.

16 E questi sono quelli seminati sui (luoghi) pietrosi, i quali, quando odono la parola, subito la ricevono con gioia,

17 e non hanno radice in loro stessi, ma sono momentanei;3 poi sopraggiungendo afflizione o persecuzione a causa della parola subito sono ostacolati.4

18 E altri sono quelli seminati nelle spine; questi sono coloro che odono la parola,

19 e, penetrando (in loro), gli affanni dell’evo5 e l’inganno della ricchezza e le brame per le altre cose, soffocano la parola, e diventa infruttifera.

20 E quelli (che) sono seminati sulla terra, quella bella, (sono) coloro che odono la parola e (la) accettano e portano frutto, uno trenta e uno sessanta e uno cento».

 

La fiaccola

21 E diceva loro: «Viene forse la fiaccola perché sia collocata sotto il moggio o sotto il letto? Non (è) perché sia collocata sul portafiaccole?

22 Non (vi) è, infatti, cosa nascosta se non perché sia manifestata, né divenne occulta (se non) perché divenga manifesta.

23 Se qualcuno ha orecchi per udire oda».

 

Avvertimento

24 E diceva loro: «Guardate quel che udite. Con la misura con cui misurate sarà misurato a voi, e a voi sarà aggiunto.

25 Chi, infatti, ha, a lui sarà dato; e chi non ha, anche quello che ha da lui sarà tolto».

 

Il seme solitario

26 E diceva: «Così è il Regno di Dio, come un uomo che getti il seme sulla terra,

27 e dorma e svegli, di notte e di giorno, e il seme germoglia e si allunga come egli non sa.

28 Da sé la terra porta frutto, prima un’erba, poi una spiga, poi grano pieno nella spiga.

29 Ora quando dà il frutto, subito invia la falce, perché è prossima la mietitura».

 

Il granello di senape

30 E diceva: «Come paragoneremo il Regno di Dio, o con quale similitudine lo renderemo?

31 Come a un granello di senape, il quale, quando è seminato sulla terra, è il più piccolo di tutti i semi che (sono) sulla terra,

32 e quando è seminato, sale e diventa il più grande di tutti gli arbusti e fa grandi rami, tanto da poter (far) dimorare sotto la sua ombra gli uccelli del cielo».

 

L’uso delle similitudini

33 E parlava loro della Parola con molte similitudini simili, come potevano udire.

34 Ora senza similitudini non parlava loro, ma in disparte spiegava ai propri discepoli ogni cosa.

 

La tempesta

35 E dice loro in quello (stesso) giorno, fattosi sera: «Passiamo alla (riva) opposta».

36 E lasciata andare la folla, lo prendono com’era nella barca, e altre barche erano con lui.

37 E avvenne una gran tempesta di vento, e le onde invasero la barca, tanto che la barca già si riempiva.

38 Ed egli era a poppa mentre dormiva sul guanciale. E lo svegliano e gli dicono: «Maestro, non t’importa che periamo?».

39 E, svegliatosi, rimproverò il vento e disse al mare: «Fa’ silenzio! ammutolisci!». E il vento cessò, e ci fu una grande calma di mare.

40 E disse loro: «Perché siete timorosi? Non avete ancora fiducia?».

41 E si spaventarono di grande paura, e dicevano gli uni agli altri: «Chi è veramente costui, che anche il vento e il mare lo ascolta?».

 

 

Note.

1 “Proposito” traduce il greco mustérion (eb. sōd). Questo termine, presso i Greci indicava il complesso delle pratiche sacre, ossia una sorta di riti di iniziazione relativi a particolari culti religiosi. Tra questi si ricordano i misteri dionisiaci, eleusini, orfici.

Nel Nuovo Testamento, Gesù parla del mistero del Regno, ma è Paolo che ci suggerisce un diverso significato, più precisamente quello di progetto, o disegno della divina salvezza, nascosto in Dio e infine rivelato in Cristo Gesù.

«Leggendo ciò che ho scritto, potete rendervi conto della comprensione che io ho del mistero (piano divino) di Cristo. Esso non è stato manifestato agli uomini delle precedenti generazioni come ora è stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti per mezzo dello Spirito: che le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità, a formare lo stesso corpo e a essere partecipi della stessa promessa per mezzo del Vangelo» (Ef 3,4-6).

 

2 Il Seminatore è una figura di Cristo, venuto a seminare; tuttavia Gesù non è venuto a seminare una dottrina o una serie di precetti, ma la Verità, cioè la sua persona, perciò seminare la parola vuol dire seminare Cristo (il Logos).

3 Incostanti, instabili, vale a dire persone che cambiano al cambiar dei momenti e delle circostanze.

4 Ostacolo traduce il greco scándalon, che non significa turbamento morale per un cattivo esempio, o una cattiva azione, o parola, ma “inciampo”, “impedimento”. Questo significato è conservato nell’espressione “pietra dello scandalo”, cioè pietra d’inciampo.

5 Evo traduce il greco aiōn, che significa un lungo periodo di tempo, o una durata indefinita di tempo. Generalmente è tradotto con mondo o con eternità.

Capitolo 5

Manaranche

Noi non crediamo per delle ragioni, ma abbiamo delle ragioni per credere.
(André Manaranche)