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Colui
che attesta queste cose
dice: "Sì, vengo presto!". 
Amen.
Vieni, Signore Gesù.
 (Apocalisse 22,20) 

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I. Dubbio e fede: la situazione dell'uomo di fronte al problema di Dio

E' difficile oggi parlare della fede cristiana. Infatti, sia in credenti che in non-credenti è presente la forza del dubbio, sia pure con modalità differenti a seconda del campo.

Sul credente pesa la minaccia dell'incertezza, che nei momenti della tentazione gli fa balenare dinnanzi agli occhi la fragilità del tutto, che ordinariamente gli appare invece tanto ovvio (esempio della notte di S. Teresa di Lisieux.  

Il non credente ha sempre di fronte a sé il dubbio del “forse però è vero” (apologo Martin Buber).
In altri termini: tanto il cre­dente quanto l'incredulo, ognuno a suo modo, condividono dubbio e fede, sempre che non cerchino di sfuggire a se stessi e alla verità della loro esistenza. Nessuno può sfuggire completamente al dubbio, ma nemmeno alla fede; per l'uno la fede si rende presente contro il dubbio, per l'altro attraverso il dubbio e sotto forma di dubbio. È la struttura fondamentale del destino umano poter trovare la dimensione definitiva dell'esistenza uni­camente in questa interminabile rivalità fra dubbio e fede, fra ten­tazione e certezza.

E chissà mai che proprio il dubbio, il quale pre­serva tanto l'uno quanto l'altro dalla chiusura nel proprio isolazio­nismo, non divenga il luogo della comunicazione. Esso, infatti, im­pedisce ad ambedue gli interlocutori di barricarsi completamente in se stessi, portando il credente a rompere il ghiaccio col dubbioso e il dubbioso ad aprirsi col credente; per il primo rappresenta una partecipazione al destino dell'incredulo, per il secondo una forma sotto cui la fede resta — nonostante tutto — una provocazione per­manente.

(cfr Joseph Ratzinger, Introduzione al cristianesimo, Queriniana Brescia 2015,  21^ edizione, pp. 31-39)

Giuseppe Maria 2

C’è chi ha fame e chi ha sete di Dio. E chi non ha fame e non ha sete soffre terribilmente perché non ha capito neppure che ha fame e sete di Dio.
(P. Giuseppe Maria)