Lo splendore della Chiesa
CHIESA E LITURGIA
Il santo appartiene allo splendore della Chiesa e della sua liturgia partecipando al sacerdozio di Gesù.
L'opera della redenzione umana e della perfetta glorificazione di Dio
" ... è stata compiuta da Cristo Signore principalmente per mezzo del mistero pasquale ... mistero col quale «morendo ha distrutto la nostra morte e risorgendo ha restaurato la vita». Infatti dal costato di Cristo dormiente sulla croce è scaturito il mirabile sacramento di tutta la Chiesa" (SC 5)
Per realizzare un’opera così grande, Cristo è sempre presente nella sua Chiesa, e in modo speciale nelle azioni liturgiche.
È presente nel sacrificio della Messa sia nella persona del ministro, «Egli che, offertosi una volta sulla croce, offre ancora se stesso per il ministero dei sacerdoti», sia soprattutto sotto le specie eucaristiche.
È presente con la sua virtù nei Sacramenti, di modo che quando uno battezza, è Cristo stesso che battezza.
È presente nella sua parola, giacché è Lui che parla quando nella Chiesa si legge la Sacra Scrittura.
E’ presente infine quando la Chiesa prega e loda, Lui che ha promesso: «Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, là sono io, in mezzo a loro» (Mt 18,20).
Giustamente perciò la Liturgia è ritenuta come l’esercizio del sacerdozio di Gesù Cristo; in essa per mezzo di segni sensibili, viene significata e, in modo ad essi proprio, realizzata la santificazione dell’uomo, e viene esercitato dal Corpo mistico di Gesù Cristo, cioè dal Capo e dalle sue membra, il culto pubblico integrale (SC 7).
La Liturgia è la continuazione del sacerdozio di Cristo, del suo ufficio sacerdotale.
Perciò ogni celebrazione liturgica, in quanto opera di Cristo sacerdote e del suo Corpo, che è la Chiesa, è azione sacra per eccellenza, e nessun’altra azione della Chiesa, allo stesso titolo e allo stesso grado, ne uguaglia l’efficacia (SC 7).
…la Liturgia è il culmine verso cui tende l’azione della Chiesa e insieme la fonte da cui promana tutta la sua virtù (SC 10).
Questo ufficio sacerdotale Cristo lo continua per mezzo della sua Chiesa, che loda il Signore incessantemente e intercede per la salvezza del mondo non solo con la celebrazione dell’Eucarestia, ma anche in altri modi, specialmente con l’Ufficio divino (SC 83).
….la Chiesa mai tralasciò di riunirsi in assemblea per celebrare il mistero pasquale, mediante la lettura di quanto «nella scrittura Lo riguardava» (Lc 24,27), mediante la celebrazione dell’Eucarestia, nella quale «vengono ripresentati la vittoria e il trionfo della sua morte», e mediante l’azione di grazie «a Dio per il suo dono ineffabile» (2 Cor 9,15) nel Cristo Gesù, «in lode della sua gloria» (Ef 1,12), per virtù dello Spirito Santo (SC 6).
Ecco perché
… la sacra Liturgia occupa il primo posto nella vita della Chiesa, il Mistero Eucaristico è come il cuore e il centro della sacra Liturgia (Paolo VI, Lettera enciclica Mysterium Fidei, n. 1).
Partecipando al sacrificio eucaristico, fonte e apice di tutta la vita cristiana (i fedeli) offrono a Dio la Vittima divina e se stessi con essa (LG11).
LA SANTA MESSA
18. La Santa Messa è così al centro del Mistero di Cristo e di ogni cristiano. E’ necessario approfondire questo aspetto liturgico del santo eminentemente partecipe del mistero cultuale del Cristo nella Santa Messa.
Per intuirlo occorre precisare subito il mistero stupendo della Santa Messa , centro della vita della Chiesa, apice della lode divina in ogni santo.
La Santa Messa è la ripresentazione del sacrificio della morte di Gesù.
La Messa è il sacrificio di Cristo risuscitato, ma reso presente e visibile in ogni istante su di un punto della Terra. È come la rappresentazione sotto il segno sacramentale – localmente e temporalmente – dell’unico Sacrificio redentore, quello di Cristo (Thils).
Non è il ricordo ma, in quanto atto divino, è il sacrificio del Calvario. Gesù che … offertosi una volta sulla croce offre ancora se stesso per il ministero dei sacerdoti (SC 7).
Il sacrificio, come azione divina, è unico. Gesù Cristo, in quanto Dio, celebra una sola Messa: in Dio non c’è successione.
… mediante il proprio sangue, entrò una volta per sempre nel Santuario, ottenendoci una redenzione eterna (Eb 9,12).
…questo lo fece per una volta tanto, offrendo se stesso (Eb 7,27).
È il pensiero di Paolo VI:
Giova anzitutto ricordare quello che è come la sintesi e l’apice di questa dottrina, che cioè nel Mistero Eucaristico è rappresentato in modo mirabile il Sacrificio della Croce una volta per sempre consumato sul Calvario; vi si richiama perennemente alla memoria e ne viene applicata la virtù salutifera in remissione dei peccati che si commettono quotidianamente (Paolo VI, Lettera Enciclica Mysterium Fidei, n. 11).
…la Chiesa… nel sacrificio che offre, ha imparato ad offrire sé medesima come sacrificio universale, applicando per la salute del mondo intero l’unica infinita virtù redentrice del Sacrificio della Croce (Ibidem, n. 15).
LA MADONNA
In Lei la definizione perfetta della santità.
… la Chiesa – dice il Concilio – ha già raggiunto nella beatissima Vergine la perfezione, con la quale è senza macchia e senza ruga (cfr. Ef 5,27; LG 65).
La Madonna si inserisce nella SS.ma Trinità in modo così intimo da esserne avvolta dal mistero
San Bernardino riconosce in Maria
una tale pienezza di innocenza e di santità, di cui, dopo Dio, non se ne può concepire una maggiore, e di cui, all’infuori di Dio, nessuna mente può riuscire a comprendere la pofondità.
Le perfezioni delle grazie ricevute dalla Vergine nella concezione del Figlio di Dio furono comprensibili solo da Dio, da Cristo e dalla Vergine stessa… Fu necessario infatti, per così dire, che la donna fosse elevata a una certa eguaglianza divina, per una certa quale quasi infinità di perfezioni: eguaglianza che nessuna creatura ha mai esperimentato; perciò credo che nessun intelletto, né umano, né angelico, potè penetrare quell’abisso imperscrutabile d’ogni dono dello Spirito Santo (San Bernardino da Siena, De Nativitate B.V.M.).
Il santo continua cesellando la dottrina cattolica con la ricchezza di originalissime espressioni:
Al vertice degli esseri creati il Cristo accoglie in sé la pienezza delle perfezioni; e le riversa in Maria, la creatura primogenita per grazia. E la Vergine Maria integralmente e pienamente raduna in sé tutte le varie perfezioni parzialmente ripartite negli altri esseri creati, e perciò è la più vicina e somigliante a Cristo. Intorno a Cristo che è come la «centrale» della grazia, Maria «descrive il cerchio più breve» (brevissimum facit circulum Beata Virgo Maria) (San Bernardino da Siena, De Glorioso Nomine B.V.M.)
Come la Madonna si inserisce misteriosamente nel mistero della SS.ma Trinità, così si inserisce nella santità dei perfetti.