Maria Immacolata
L’abisso che separava gli uomini da Dio è stato colmato con l’Immacolata: la creatura può essere intimamente unita al suo Creatore. Per “Immacolata” la Chiesa intende che quel groviglio di colpe che impedisce la piena comunicazione di vita tra Dio e l'umanità non pesa su Maria.
Maria viene presentata dagli evangelisti come il segno tangibile di quello che Dio può realizzare con ogni creatura che non metta ostacoli alla potenza del suo amore e si lasci colmare dal suo Spirito. L’Immacolata è il sigillo dell'ottimismo di Dio sull'umanità.
Maria deve scegliere: o restare con il clan famigliare che ritiene Gesù un matto e salvare così la sua reputazione, o seguire il figlio, conosciuto per essere “un mangione e un beone, amico di pubblicani e peccatori” (Mt 11,19).
(Gesù) entrò in una casa e di nuovo si radunò una folla, tanto che non potevano neppure mangiare. Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; dicevano infatti: «È fuori di sé».Tutto attorno era seduta la folla e gli dissero: «Ecco tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle sono fuori e ti cercano». Ma egli rispose loro: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Girando lo sguardo su quelli che gli stavano seduti attorno, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Chi compie la volontà di Dio, costui è mio fratello, sorella e madre».(Mc 3,20,32-35).
Ora sarà la madre che rinascerà dal figlio: nuova nascita che avverrà “dall'alto”, da colui che, innalzato in croce, trasformerà la madre nella fedele discepola.
In quell’ora, stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Cleofa e Maria di Magdala. Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: “Donna, ecco il tuo figlio!” Poi disse al discepolo: “Ecco la tua madre!” E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa. (Gv 19,25-27).
Maria ha preso la sua croce, e si è posta a fianco del giustiziato di fronte a chi lo ha crocifisso, schierandosi per sempre a favore degli oppressi e dei disprezzati.
E diverrà nostra Madre!
(alcuni passi liberamente tratti da: “Maria, la fantasia di Dio” di padre Alberto Maggi)