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Io sono la vite, voi i tralci.
Chi rimane in me, e io in lui,
porta molto frutto,
perché senza di me
non potete far nulla
(Giovanni 15,5)

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     Bernadette Soubirous e l’Immacolata Concezione
(segue)

 

Che cosa c'è? - le chiese il parroco (don Peyramale). -  Conosci finalmente il nome della Signora? - No, signor parroco.

Il sacerdote sorrise tra l'ironico e il compassionevole. Ci fu un silenzio impacciato, poi Bernardetta, con un filo di voce fece una nuova richiesta.

- La Signora mi ha ripetuto che vuole che si costruisca una cappella in quel luogo e mi ha anche detto:

- Voglio che si venga qui in processione. 

Don Peyramale ebbe un gesto d'impazienza:

- Anche una processione! Una processione ordinata da lei!
Bugiarda! Se la tua " visione " fosse qualcosa di buono non direbbe simili bestialità. È il vescovo e non un semplice parroco che può decidere di fare una processione. E poi, quando si dovrebbe fare questa processione?

Bernardetta cercò di spiegare:

- Signor parroco, la Signora non mi ha detto che la processione dovrebbe essere fatta ora. Mi pare ch'ella parlasse, non del presente, ma dell'avvenire. La risposta parve al parroco molto abile. Quella fanciulla, per quanto semplice, sapeva girare le questioni con una prudenza, che don Peyramale giudicò astuzia. Perciò tagliò corto.

- È tempo d'uscire da questo imbroglio, nel quale tu e la tua Signora cercate di trascinarmi. Tu le dirai che col parroco di Lourdes bisogna parlare chiaro e netto. Prima di tutto, chi è? Dichiari come si chiama. Tu dici ch'ella appare al disopra d'un roseto selvatico. Ebbene, domandale da parte mia, che lo faccia fiorire, in questi giorni di marzo, davanti a tutta la folla. Se ella dirà il suo nome, se farà fiorire il roseto noi faremo costruire una cappella, e non sarà piccola, ma grandissima!

Il 4 marzo fu il giorno della quindicesima apparizione. Ma tutto si concluse senza nulla di straordinario.

Tornò ancora con la speranza di rivedere la bella Signora. Ormai la roccia di Massabielle l'attirava irresistibilmente. Ma i giorni passavano e l'apparizione non si ripeteva.

Il 25 marzo, festa dell'Annunciazione, Bernardetta corse alla grotta col cuore pieno di speranza. Quando vi giunse, vide la grotta già illuminata e la Signora che pareva l'attendesse.
Ciò costituiva un fatto nuovo, perché le altre volte era stata la fanciulla ad attendere l'apparizione. Bernardetta si gettò in ginocchio, e dopo avere pregato, rivolse alla Signora la solita domanda: - Chi siete? La Signora sorrise, ma non rispose. - Chi siete? - chiese ancora la fanciulla con insistenza, senza ottenere risposta. - Chi siete? - domandò ancora per la terza volta, con un nodo di pianto nella gola. - Alla mia quarta domanda, - narrò poi la fanciulla, - la Signora congiunse le mani, alzandole fino all'altezza del petto. Rivolse gli occhi al cielo, poi, separando lentamente le mani e inchinandosi verso di me, disse in dialetto: "Que soy era Immaculada Councepciou" cioè: Io sono l'Immacolata Concezione.

(tratto da: Piero Bargellini, Bernadetta, L.V.G. Azzate 1983, pp. 42-44)

(seconda parte: L’Immacolata firma il suo dogma