home layout

 

Io sono la vite, voi i tralci.
Chi rimane in me, e io in lui,
porta molto frutto,
perché senza di me
non potete far nulla
(Giovanni 15,5)

iscrizione newsletter

weblink

San Giuseppe, patrono della Chiesa universale ... e del Movimentodell'Immacolata!

La liturgia parla della sua "custodia premurosa".

La preghiera della colletta, recita: "Dio onnipotente, che hai voluto affidare gli inizi della nostra redenzione alla custodia premurosa di san Giuseppe, per sua intercessione concedi alla tua Chiesa di cooperare fedelmente al compimento dell'opera di salvezza".

Anche la liturgia greca lo cita come "Amministratore dei misteri di Dio".

Papa Francesco, nell'omelia per la messa di inizio del Pontificato, ha parlato della tenerezza di questa custodia:

«Non dobbiamo avere paura della bontà, anzi neanche della tenerezza». Lo ha ripetuto due volte sottolineando come «il prendersi cura, il custodire chiede bontà, chiede di essere vissuto con tenerezza». Il Pontefice, riflettendo sulla vocazione dello Sposo della Vergine, custode di Maria, di Gesù e della Chiesa, ha invitato tutti a «non avere paura della tenerezza» e a «custodire» ciò che Dio ha donato: il creato, ogni uomo e ogni donna. E ha ricordato come «nei Vangeli, san Giuseppe» appaia «come un uomo forte, coraggioso, lavoratore, ma nel suo animo emerge una grande tenerezza, che non è la virtù del debole, anzi, al contrario, denota fortezza d'animo e capacità di attenzione, di compassione, di vera apertura all'altro, di amore».  Ricordiamo ancora San Giuseppe nel Vangelo della Messa della solennità (Matteo 1,16.18-21.24a).sacra famiglia

«Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù chiamato Cristo.  Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo.  Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto.  Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo.  Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».  Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa".

Anche Padre Giuseppe Maria era molto devoto a questo santo e parlava spesso del mistero della vita di Nazaret:

"San Giuseppe è il patrono della vita interiore... Il credere nella speranza contro ogni speranza; il camminare sulla fiducia, nell'abbandono a Dio. San Giuseppe è il padre della vita spiritualeAlla sua custodia premurosa Dio ha affidato i suoi tesori più preziosi: Gesù e Maria". "Oh, il mistero della vita di Nazaret! Le mille sciocchezze che si devono fare ogni giorno: Maria che va a prendere l'acqua alla fontana, Gesù che pianta chiodi per trent'anni!"

Immaginiamo come doveva essere serena e amorevole l'atmosfera della piccola famiglia di Nazaret, nonostante le difficoltà drammatiche che aveva dovuto attraversare nella fede.

Ricchi di questi spunti, cerchiamo di rafforzare in noi la consapevolezza della nostra missione, che è fatta di annuncio, ma anche di testimonianza (pensiamo alla custodia premurosa fatta di tenerezza) e di unione con Dio: la vita di Nazaret, fatta delle piccole cose che intessono le nostre giornate, fatte con amore, con tenerezza e profonda vita interiore.