Tornare alle radici per avere futuro
e l’uomo sarà veramente
"figlio della Risurrezione"
...Un mattino di sole, profumo di erbe e di fiori, primo annunzio di primavera...
Così la natura continua il suo canto nonostante le brutture che il mondo ci offre per la condotta degli uomini, scene orribili che si susseguono alla televisione e notizie sconcertanti sui giornali: sangue, pornografia, occulte prepotenze sconvolgono le nazioni. Una locandina ci invita a una conferenza: «C'è un futuro per l’uomo?» L’interrogativo preme nel cuore di tante persone che non trovano una risposta!
Leggo su un bellissimo libro di E. Bianchi, Ricominciare:
«La bruttezza, la volgarità, l’assenza di stile e di pensiero formativo ci aggrediscono nelle periferie desolate e nei centri violenti delle nostre città, negli arredamenti metallici e disanimati dei nostri uffici e delle nostre abitazioni senza più memoria;..."
...Ciò nonostante la primavera è alle porte e il mandorlo fiorisce.
Perché o Signore? Prendo la borsa e me ne vado al mercato per pensare e pregare, mi confondo con la folla che cerca, compera e parla portando in cuore sofferenze e speranze.
E i tanti «perché» mi bruciano dentro! Che cosa si può fare?...Mi vengono in mente tanti giovani che, posto questo interrogativo, si sono messi alla ricerca: c'è chi si dà da fare perché il suo mondo vicino sia migliore, ma c’è anche chi ne sente l'impossibilità e allora va altrove, forse magari in un monastero portando con se queste ferite, intercedendo notte e giorno nel raccoglimento e nel sacrificio una risposta e insieme il perdono, ripetendo il gesto di Gesù sulla croce di fronte all’imperversare dell'odio: «Padre perdona, non sanno cosa si fanno». La loro non è stata una fuga, ma il desiderio di fare qualcosa per una realtà che l’uomo non sa trasformare. Hanno fatto una scelta non sempre compresa. Si sono messi sulla via della Sorgente per un sogno universale di salvezza.
Si ha l’impressione che per l’umanità l’orizzonte sia chiuso. Ci si sente soffocare! Non c’è più un perché debbano venire il mattino e la sera... eppure il sole sorgerà ancora e i mandorli continueranno a fiorire. C’è qualche speranza nascosta che dobbiamo riscoprire e quelle giovani coppie che incontro sorridenti, quelle giovani mamme che attendono un bimbo o che già lo portano in braccio o in carrozzella tra tutta la gente del mercato, ci ricordano che c’è ancora un futuro e che si può ancora sperare. Sono i segni di un domati migliore. Ma c’è bisogno di qualcuno che li aiuti a restare segni e a non lasciarsi cancellare dall’egoismo o dall’indifferenza, terribile malattia dei nostri giorni.
Segni dunque di speranza, quelli nascosti in monastero e quelli fioriti in tante case benedette dall’amore e dal perdono!
Dio ha fatto un mondo bello e buono e l’ha consegnato agli uomini che non l’hanno saputo conservare e l’hanno diviso e sfruttato all’insegna dell’egoismo.
C'è bisogno di un ritorno alle radici dove ci si incontrerà con quel Dio misterioso, che il Cristo ha proclamato al mondo come Amore!
L'ho sentito un mattino alla messa della domenica: con negli occhi ancora le visioni raccapriccianti della televisione e nel cuore le notizie dei giornali, le preghiere e i canti più belli mi sembravano bestemmie, quando dal Vangelo risuonano come fuoco le parole di Gesù:
«A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano». «Sarete figli dell'Altissimo».
«Date e vi sarà dato con la stessa misura».
«Fate agli altri quello che vorreste fosse fatto a voi».
Hai ragione Signore, noi non facciamo così, ma tu il rimedio ce l'hai suggerito. E intanto risuona la preghiera: «Ascoltaci, Signore!» E tu non rispondi e fai silenzio su questi spettacoli di sangue e di morte! Ma sarà proprio «silenzio»? Attendi da noi, dalla tua stessa Chiesa qualche segno di buona volontà, di conversione, di attenzione perché l’uomo sia più uomo! Tutto l’uomo dovrebbe impegnarsi in questo rinnovamento se ancora vuoi avere un domani e, come dice Sabino Palumbieri, metterci «testa, cuore, mani».
Allora l’uomo potrà sperare nel suo futuro...Ogni mattina il sole sorgerà e il mandorlo fiorito poterà i suoi frutti. Se sapremo cogliere le parole del Vangelo e leggere i segni della natura e di coloro che hanno capito, sarà certa la nuova vita in unione al Crocifisso sepolto e risorto in quel lontano Sabato Santo alle porte di Gerusalemme.
E l’uomo sarà veramente «figlio della Risurrezione».
(Cf. Padre Roberto Accamo OFM Cap, Briciole di Vita, Edizione fuori commercio a cura dei Padri Cappuccini di Pinerolo)